Arte

"Fiori tra le mura" 2013


Cristina De Franceschi

In occasione della 34a manifestazione di “Noale in fiore” si è svolta nel mese di aprile presso la Torre delle Campane di Noale la 9^ collettiva di pittura “Fiori tra le mura”.
Sono stati invitati ad interpretare con la loro sensibilità il tema C. De Franceschi, M. Maccatrozzo, W.Ponti, L. Trabucco e P. Volpato, artisti di scuola veneta, con quella vena pittorica caratterizzata non solo dalle vedute, ma anche dalla tavolozza cromatica, interpreti della sensibilità dell’animo, con la loro istintività e creatività singolare.
A Cristina De Franceschi è stato assegnato il compito di personalizzare questo evento, collegando i valori del territorio, della natura con la sua delicatezza artistica. In lei ci sono alcune caratteristiche che la contraddistinguono, nell’interpreazione dell’elemento femminile,


Cristina De Franceschi

nella ricerca storica e nel linguaggio dei fiori.
Come l’artista Lancerotto, la Pittrice ha, nei confronti della femminilità, un’affinità sentimentale, anche se l’interpretazione stilistica li distingue, Il grande maestro, nei diversi quadri, che sono conservati ed esposti nelle sale degli edifici comunali, realizza le opere al “femminile” scegliendo momenti legati alla realtà del tempo, con uno stile romantico e di chiave impressionista.
Per Cristina le diverse immagini della “Donna” sono invece un modo di leggere sensazioni,


Cristina De Franceschi

storia, leggenda, valori sacrali  che accompagnano i soggetti dei suoi quadri: i fiori, le architetture di luoghi, i simboli.
Nell’opera scelta per questa 34a edizione di “Noale in fiore”, viene rappresentata la rocca mentre fanno da cornice la giovane vestita di bianco e le calli tra i rami di nocciolo, sottolineando come il passaggio della storia e del tempo appartengano alle giovani generazioni con quell’elemento mitologico, simbolo dell’amore della fertilità, della bellezza e della saggezza.
Nei quadri esposti vi sono particolari richiami “noalesi”: la Torre dell’Orologio, il nodo gordiano, la pavimentazione,


Cristina De Franceschi

che sottolineano alcuni valori, la meridiana accompagna lo scorrere del tempo,


Cristina De Franceschi

il nodo richiama il mito di Alessandro, espressione per risolvere l’impossibile, la pavimentazione diventa la contrapposizione tra il bene e il male. Poi ci sono i fiori, le calli, gli iris, le magnolie, le ninfee, ognuna con il linguaggio proprio legato, come nel caso delle iris, alla somiglianza delle ali delle farfalle.


Cristina De Franceschi

Anche la natura, i paesaggi, sono espressioni di una realtà condivisa.


Cristina De Franceschi

I soggetti realizzati con tecnica mista, su sfondi materici, rispecchiano la ricerca personale e la singolarità delle opere.
Seguono le opere di Mario Maccatrozzo che nella ricca cromia delle pennellate ha fatto parlare i luoghi del tempo, il vecchio muro, l’ingresso della casa di campagna,


Mario Maccatrozzo

la vivacità di un angolo fiorito, la natura morta, testimoni che i fiori sono da sempre appartenuti alla vita quotidiana dei nostri luoghi, che la Primavera si ripete con il suo spettacolo. La storia non si legge solo nei simboli inconfutabili, ma anche nella vita quotidiana e in tutto ciò che ricorda esperienze.


Mario Maccatrozzo

Mario riesce a comunicare questo amore per i colori e attraverso i fiori, lascia parlare le cose semplici  con istintività, i ricordi della sua tradizione ricca di forza e di insegnamenti, di una sacralità che il tempo alimenta.
Willy Pontin ci presenta alcuni temi che fanno parte della sua consolidata esperienza artistica: Venezia, Asolo, la  Torre delle campane,


Willy Pontin

ma anche un cancello che si adorna dei colori della natura, un particolare che evidenzia l’armonia dei luoghi con le tradizioni della storia e del territorio, delle ville che sono un insieme di architettura ma anche di capolavoro dell’arte della natura.


Willy Ponntin

Non mancano in Willy i simboli a lui più cari, il volo delle colombe che accompagnano il valore della pace. Con la precisione della tecnica grafica e l’armonia dei colori, a volte con una vivacità cromatica che sembra assomigliare   ad un giardino fiorito.
Lucio Trabucco ha messo a confronto due momenti singolari della realtà da un lato i monumenti della storia, dall’altro il racconto di un vissuto quotidiano della tradizione. Così la Torre dell’Orologio, simbolo della città dei Tempesta, della sua origine medievale/rinascimentale,


Lucio Trabucco

si contrappone all’esplosione del glicine nel muro dell’ex consorzio agrario, che nella storia è legato all’economia agricola della città di Noale.


Lucio Trabucco

L’istintività dei fiori, anche in questo caso, rendono lustro ad un edificio  che appartiene ad una storia recente, sono  la reale testimonianza di un particolare che tutti possiamo ammirare e l’esempio che gli artisti si lasciano prendere dalle suggestioni portandoci a condividerle e a riconoscerle nella bellezza del nostro territorio.  Trabucco è un artista che si lascia prendere dal movimento e dalle vedute e con passione le realizza nelle sue tele.
Paola Volpato continua ad essere testimone di un dialogo con la natura, parlando con i fiori, con la scelta particolare di alcuni colori: il blu e il verde, poi i colori caldi rosati ed ancora il verde e l’azzurro.


Paola Volpato

Ma spesso sono le sue cornici, assomigliano ad una vecchia finestra dalla quale intravedi gli elementi del paesaggio, i simboli e le ricostruzioni storiche in alcuni grafiti che ti portano in dietro nel tempo.


Paola Volpato

I tulipani in primo piano giudicano gli eventi e a volte rendono più languido il ricordo velato, sulle pagine di un vecchio giornale, che il tempo sembra quasi voglia fare dimenticare, o accompagnati dallo sfaldarsi di un fondo materico di un collage costruito con la sensibilità e creatività di un’artista che intende suscitare emozioni con i suoi messaggi.